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CAMPOSTABILE, ARTISTS

April 17th 2020

ENG

Campostabile is an artistic duo founded in 2012 by Mario Campo (Alcamo 1987) and Lorena Stabile (Alcamo 1989), both trained at the Academy of Fine Arts in Palermo.
In its work Campostabile creates a personal visual dictionary and abandons the recognizability of individual elements to leave room for an arbitrary gesture, which juxtaposes and assembles the material, adapting it to new forms and forcing its limits, through a hybridization of languages that also draws on technology, design and cuisine.


ITA

CAMPOSTABILE è un duo artistico formato nel 2012 da Mario Campo (Alcamo, 1987) e Lorena Stabile (Alcamo, 1989), entrambi formatisi allʼAccademia di Belle Arti di Palermo.
Nel proprio lavoro Campostabile crea un personale dizionario visivo abbandonando la riconoscibilità dei singoli elementi per lasciar spazio allʼarbitrarietà del gesto, che giustappone ed assembla il materiale, riadattandolo a forme nuove nella possibilità di forzarne i limiti, attraverso un'ibridazione di linguaggi che attinge anche a tecnologia, design e cucina.

www.campostabile.com

 

ENG

LZ:  How was your creative process born and developed, between contamination and hybridization of languages?

C: Our reflection is about doing, we are influenced by what surrounds us in everyday life and therefore we are close to experimenting with design, fashion and cuisine.
We try to reinterpret images and objects that unfold like a landscape around us. We do it with a pictorial purpose through three-dimensionality and sculpture. We often retrieve visual elements from the internet or magazines and take the ones we need to create a new shape.
This is a short circuit between the path of the real and digital present and the path of the past, recomposed in something new.


IT

LZ: Come nasce e si sviluppa il vostro processo creativo, tra contaminazione e ibridazione di linguaggi?

C: La nostra è una riflessione sul fare, siamo influenzati da quello che ci circonda nel quotidiano e per questo vicini alla sperimentazione con il design, la moda e la cucina. Cerchiamo di reinterpretare le immagini e gli oggetti che si dispiegano come un paesaggio attorno a noi, lo facciamo con un fine pittorico che si esplica attraverso la tridimensionalità, la scultura. Recuperiamo spesso elementi visivi da internet o da riviste e prendiamo gli elementi che ci servono per creare una nuova forma.
Un cortocircuito tra la traccia del presente reale e digitale e quella del passato, ricomposte in qualcosa di nuovo.

Pasta con le sarde, collage on woven paper, 2012

Pasta con le sarde, collage on woven paper, 2012

 
Senza titolo (fichi e mandorle), fig sheet, almond sheet, plexiglass, wood, Museo Lucio Piccolo, Ficarra (ME), 2014

Senza titolo (fichi e mandorle), fig sheet, almond sheet, plexiglass, wood, Museo Lucio Piccolo, Ficarra (ME), 2014

 
Il momento in cui appare, print on Dibond, metal structure, Immersione libera group exhibition, Bagni misteriosi, Milan, 2019. Photo: Melania Dalle Grave and Agnese Bedini

Il momento in cui appare, print on Dibond, metal structure, Immersione libera group exhibition, Bagni misteriosi, Milan, 2019. Photo: Melania Dalle Grave and Agnese Bedini

 
 

ENG

LZ: What role does fabric play in your artistic practice? What about the photographic trompe-l’oeil of the fabric?

C: We explore the shape and the idea of fabric as an element of everyday life from which we extract some parts trying to make them our own. We started with photography, cutting elements out and re-shaping them through different perceptive planes, then we brought them to the third dimension of space because we felt the need to create a new entity, and it is precisely in the space that these two-dimensional figures started to move and go back to being three-dimensional. In such a way, they untie themselves from their original essence and acquire a life of their own, until they are testing the fabric’s actual qualities with its physical and formal features. When the fabric moves in space and on the floor, in a soft and clean way, when it rises to create suspended shapes of color, it becomes a pictorial and sculptural device that incorporates and lives the space, at the same time.


IT

LZ: Che ruolo ha il tessuto nella vostra pratica artistica? E il trompe-l'oeil fotografico del tessuto?

C: Esploriamo la forma e l’idea di tessuto come elemento della quotidianità da cui estrapoliamo alcuni elementi cercando di farli nostri. Abbiamo iniziato da elementi fotografici, ritagliati e rimodulati attraverso diversi piani percettivi che poi abbiamo portato nella terza dimensione dello spazio; ne abbiamo sentito l’esigenza per dare vita a una nuova entità, ed è proprio nello spazio che hanno iniziato a muoversi queste figure bidimensionali per tornare ad essere tridimensionali, slegandosi così ancora di più dalla loro originaria essenza e acquisendo una propria vita, fino a testare le qualità del reale tessuto con le sue peculiarità fisiche e formali. Il tessuto che si muove nello spazio e sul pavimento in maniera morbida o netta, e che si solleva per creare forme sospese di colore, diventa un dispositivo pittorico e scultoreo che ingloba e vive al tempo stesso nello spazio.

 

ENG

LZ: Sometimes your installations draw metaphysical spaces and inlays of multiple perspectives. Is there any connection with the world of theater and scenography?

C: There is certainly a connection with living the space. As we said before, even a two-dimensional model such that of collage images can find its “life” when it is restructured in space, becoming an active entity.
To give you an example, we can talk about Pool, a recent site-specific installation we created in Milan for an exhibition called Immersione Libera, held at the Bagni Misteriosi, a highly scenic location as the space is adjacent and connected with the Franco Parenti Theater.
This work has been conceived as a container, like a swimming pool is a container in which we find ourselves united by immersing into it, becoming related in the condition and in the material (the water). A rigid structure is covered by a fabric modulated in such a way as to alternate moments of extreme softness and lightness, with more angular and rigid areas. The structure stretches out in the space and contracts, almost creating a karst landscape in which clay objects are immersed and contained between the folds of the fabric. They hide or show themselves to the visitors, according to the observation point.
For us, the installation exists as a composite body in which the value of the whole is always greater than the sum of the single components. 


IT

LZ: Le vostre installazioni talvolta disegnano spazi metafisici e intarsi di prospettive multiple. C'è una qualche connessione con il mondo del teatro e della scenografia?

C: C’è sicuramente una connessione con il vivere lo spazio. Come dicevamo prima, anche un modello bidimensionale come quello delle immagini dei collage può trovare la sua “vita” quando viene ristrutturato nello spazio diventando entità attiva.
Per fare un esempio in particolare, possiamo citare una recente installazione site specific, Pool, che abbiamo realizzato a Milano per la mostra Immersione Libera ai Bagni Misteriosi, location fortemente scenografica in quanto lo spazio è adiacente e connesso con quello del teatro Franco Parenti. Questo lavoro è pensato come un contenitore, come lo è una piscina nella quale immergendosi ci si ritrova uniti, complici nella condizione e nella materia (l’acqua), ma ancor più concentrati in noi stessi. Una struttura rigida rivestita di tessuto, modulato in modo tale da alternare momenti di estrema morbidezza e leggerezza ad altri più spigolosi e rigidi, si distende nello spazio e si contrae, creando quasi un paesaggio carsico in cui sono immersi e contenuti tra le pieghe alcuni oggetti in argilla, che si nascondono o si mostrano agli occhi del visitatore a seconda del punto di osservazione. L’installazione per noi esiste in quanto organismo composito in cui il valore dell’unico è sempre maggiore della somma delle singole parti che lo compongono.

Pool, fabric, clay, wood, metal, Immersione libera group exhibition, Bagni misteriosi, Milan, 2019. Photo: Melania Dalle Grave and Agnese Bedini

Pool, fabric, clay, wood, metal, Immersione libera group exhibition, Bagni misteriosi, Milan, 2019. Photo: Melania Dalle Grave and Agnese Bedini

 
Abito nella casa di fronte, fabric, clay, metal structure, Palazzo Briuccia, Palermo, 2018

Abito nella casa di fronte, fabric, clay, metal structure, Palazzo Briuccia, Palermo, 2018

 
Abito nella casa di fronte (detail), fabric, clay, metal structure, Palazzo Briuccia, Palermo, 2018

Abito nella casa di fronte (detail), fabric, clay, metal structure, Palazzo Briuccia, Palermo, 2018