Photo: Alessandro Destro

UROŠ TOPIĆ,
ARTIST AND DESIGNER

November 24th, 2023

ENG

Uroš Topić is a young Slovenian artist, fashion and textile designer, focusing on contemporary interpretations of historical garments, prints and jacquards. He calls attention to current social issues through his satirical use of historical imagery, mostly focusing on human rights, liberty and our right to the pursuit of happiness.
In spring-summer 2023 he spent a 4-month residency at Lottozero in Prato.
He is currently working as textile lab manager at the Center Rog Creative Hub in Ljubljana.


ITA

Uroš Topiè un giovane artista e fashion designer sloveno, il cui lavoro si concentra su una rilettura contemporanea di capi storici, stampe e tessuti jacquard. Le sue interpretazioni giocose e maliziose della moda barocca hanno lo scopo di elevare chi le indossa senza compromettere lo stile, la qualità o il lusso. Attraverso l'utilizzo satirico di immagini storiche, egli richiama l'attenzione su questioni sociali attuali, in particolare sui diritti umani e sulle diverse forme di libertà, tra cui il diritto alla ricerca della felicità.
Attualmente lavora come responsabile del laboratorio tessile del Center Rog Creative Hub di Lubiana.

Uroš Topić

 

ENG

LZ: Your fashion projects place themselves between past and present, history of fashion and contemporary culture. What’s your vision of fashion, what is the meaning you give to a garment, and how do you relate to today's increasingly urgent needs for sustainable production?

UT: I view fashion as a culmination of craftsmanship, utility, aesthetic movements, and personal style. I find that it’s within these criteria that I create most (wearable) fashion.
Whenever thinking about a new garment, I try to envision the person that will wear it and the occasion they will take it to. Because I don’t often create haute couture, I need to be mindful of the garment’s practicality, while keeping in line with the aesthetic vision I had planned out. So much has already been created in fashion, that it’s hardly possible to still be original. Therefore I find my originality in little details, such as the choice of fabric, a particular shape of the garment or small, interesting finishes. Each garment I create is surely crafted with longevity and sustainability in mind; that is a big reason that I always opt for natural fibers, even to such extent that I will adapt the final look of the product to the available natural fabric. It might seem limiting to make such a decision, but I find that my creativity sores within such limits, as I am forced to find innovative solutions for the best possible outcome.   


IT

LZ: I tuoi progetti di moda si collocano tra passato e presente, tra storia della moda e cultura contemporanea. Qual’è la tua visione della moda, quale significato attribuisci ad un capo e come ti relazioni al bisogno sempre più impellente di una produzione sostenibile?

UT: Considero la moda come una combinazione di artigianato, funzionalità, movimenti estetici e stile personale. È con questi criteri che creo la maggior parte della moda (indossabile). Quando penso a un nuovo capo, cerco di immaginare la persona che lo indosserà e l'occasione in cui lo porterà. Dal momento che non creo spesso capi di alta moda, devo tenere conto della praticità dell'indumento, pur rimanendo in linea con la visione estetica che avevo pianificato. Nella moda è stato creato così tanto che è difficile essere ancora originali. Per questo individuo la mia originalità nei piccoli dettagli, come la scelta del tessuto, una forma particolare del capo o piccole finiture interessanti. Per certo, ogni mio capo viene realizzato pensando alla longevità e alla sostenibilità; questi sono i motivi principali per cui opto sempre per fibre naturali, al punto da adattare l'aspetto finale del prodotto al tessuto naturale disponibile. Potrebbe sembrare limitante prendere una decisione di questo tipo, ma trovo che la mia creatività si rafforzi entro questi limiti, perché questo mi costringe a trovare soluzioni innovative per ottenere il miglior risultato possibile.

Philippe I. of Orleans goes to a Yoga class, models: Hector Hernandez & Gašper Gmajner, hair: Hector Hernandez, makeup: Gašper Gmajner, 2020.
Photo credit: Barbara Sušnik

 

Philippe I. of Orleans goes to a Yoga class, models: Hector Hernandez & Gašper Gmajner, hair: Hector Hernandez, makeup: Gašper Gmajner, 2020.
Photo credit: Barbara Sušnik

 

Roco(cocks), Jacquard woven tapestry, 270 x 650 cm, 2022.
Photo: Alessandro Destro

 

Roco(cocks), detail, Jacquard woven tapestry, 270 x 650 cm, 2022.
Photo: Alessandro Destro

 

Roco(cocks), detail, Jacquard woven tapestry, 270 x 650 cm, 2022.
Photo: Alessandro Destro

ENG

LZ: Roco(cocks), the large-scale tapestry you exhibited in Lottozero's Kunsthalle, also lives in this bursting polarity between history and actuality: characters coiffed in Rococo-style wigs are depicted with a range of symbolic attributes that make this allegorical scene a subtext full of political and social engagement.
Tell us about the multiplicity of messages condensed in the tapestry, and why did you embrace this textile technique?

UT: The chosen textile technique (jacquard weaving) is allegoric, as it makes use of modern technology to meticulously transcribe a hand-drawn image into a woven picture. Such a process wouldn’t have been possible in the 18th century, where artists had to simplify images to weave them in precious tapestries. The jacquard technology allowed me to preserve the “hand-made” look of the rococo animals and contrast them with the modern background upon which they are placed – a tear out from a fruit juice carton. The reason for this juxtaposition is in the overall message of the tapestry: looking back at the rococo era, when art was plentiful and well supported, we should strive to achieve a similar level of appreciation for art, culture, and language today.
Since the tapestry directly represents the socio-political turmoil of Slovenia during the pandemic, the message alludes to then-government’s dismissal of cultural activity in the country. It calls attention to how dangerous it can be for a country that small (there are only about 2M Slovenians) to stunt any cultural activity, as language and art are some of the main ingredients that keep a nation together. In addition, Roco(cocks) tapestry champions the idea of female autonomy, same sex marriage and same sex families, as these rights were threatened during the right-wing lead government.
Although Roco(cocks) tapestry tells the story of Slovenia and its’ challenges, it is applicable to most countries worldwide. Its’ messages becoming more relevant in a bizarre world of technological progress and human rights regress, almost any nation can relate to this story on some level.


IT

LZ: Anche Roco(cocks), l’arazzo di grandi dimensioni che hai esposto alla Kunsthalle di Lottozero, vive di questa polarità tra storia e attualità: i personaggi acconciati in parrucche rococò sono raffigurati con una serie di attributi simbolici che rendono questa scena allegorica un sottotesto denso di impegno politico e sociale. Parlaci della molteplicità dei messaggi intessuti nell'arazzo e del perché ha scelto questa tecnica tessile.

UT: La tecnica tessile che ho scelto (la tessitura jacquard) è allegorica, in quanto si avvale della moderna tecnologia per trascrivere meticolosamente un'immagine disegnata a mano in un quadro tessuto. Un simile processo non sarebbe stato possibile nel XVIII secolo, quando gli artisti dovevano semplificare le immagini per poterle tessere in preziosi arazzi. La tecnologia jacquard mi ha permesso di preservare l'aspetto "fatto a mano" degli animali in stile rococò e di metterli in contrasto con lo sfondo moderno su cui sono collocati - una cornice ricavata dal cartone di un succo di frutta.
La ragione di questa giustapposizione sta nel messaggio contenuto nell'arazzo: guardando all'epoca Rococò, quando l'arte era rigogliosa e ben supportata, dovremmo sforzarci di raggiungere un livello simile di apprezzamento per l'arte e per la cultura di oggi.
Poiché l'arazzo rappresenta le turbolenze socio-politiche della Slovenia durante la pandemia, il suo messaggio allude al rifiuto dell'attività culturale nel Paese da parte del governo di allora. Un messaggio che intende richiamare l'attenzione su quanto possa essere pericoloso per un Paese così piccolo (gli sloveni sono appena 2 milioni) bloccare qualsiasi attività culturale, poiché la cultura e l'arte sono alcuni degli ingredienti principali che tengono unita una nazione.
Inoltre, Roco(cocks) afferma le idee dell’autonomia femminile, del matrimonio tra persone dello stesso sesso e delle famiglie omosessuali, poiché questi diritti sono stati minacciati durante il governo guidato dalla destra. Sebbene Roco(cocks) racconti la storia della Slovenia e delle sue sfide, è estendibile alla maggior parte dei Paesi del mondo. I suoi messaggi diventano sempre più rilevanti in uno strano mondo di progresso tecnologico e regresso dei diritti umani, e quasi tutte le nazioni possono in qualche modo relazionarsi a questa storia.

 

ENG

LZ: During your residency in Prato you developed a special product in collaboration with Lottozero and entirely hand made in its textile lab. What the story behind the The Pocket Pursey?

UT: The Pocket Pursey is a project that’s been sitting in my mind for years, but I never got around to making it. Finally, when I was doing my residency at Lottozero, I had the time, the space and the fabric suppliers (as Prato is such rich textile center) to produce the Pursey. The idea behind it was to take a somewhat forgotten historical garment – a tie-on pocket – that women used to wear under their skirts. I thought of this because I see many women’s garments are still being made without pockets (or with false ones), as if women don’t need them.
I combined a locally sourced cotton velvet fabric with scraps of archival jacquard fabrics from the Lottozero material library. An additional and very personal twist that I gave to the Pocket Pursey is its shape – the labia of a vulva. Historically being a female fashion product and having been created at Lottozero, a completely female owned and female run company, it seemed natural to model the Pursey after a vulva. This was also in keeping with my brand image, as I often create garments or textile patterns featuring hidden genitalia.


IT

LZ: Durante la tua residenza a Prato hai sviluppato un prodotto in collaborazione con Lottozero , realizzato tutto a mano all’interno del laboratorio tessile. Qual’è la storia di Pocket Pursey?

UT: Pocket Pursey è un progetto che ho in mente da anni, ma che non ero mai riuscito a realizzare. Finalmente, durante la mia residenza a Lottozero, ho trovato il tempo, lo spazio e i fornitori di tessuti (Prato è un centro tessile così ricco) per produrre la Pursey. L'idea è stata quella di riprendere un indumento storico un po' dimenticato: una tasca da annodare che le donne usavano sotto le gonne. Ci ho pensato perché vedo che molti capi di abbigliamento femminile vengono ancora realizzati senza tasche (o con tasche finte), come se le donne non ne avessero bisogno.
Ho combinato un tessuto di velluto di cotone di provenienza locale con scampoli di tessuti jacquard d'archivio provenienti dalla collezione di materiali Lottozero. Un ulteriore e personalissimo tocco che ho dato alla Pocket Pursey è la sua forma: le labbra di una vulva.
Trattandosi di un prodotto checpertiene alla storia della moda femminile ed essendo stato creato a Lottozero, un'azienda completamente femminile e gestita da donne, mi è sembrato naturale modellare la Pursey sulla base di una vulva. Ciò è anche in linea con l'immagine del mio marchio, dato che spesso creo capi di abbigliamento o motivii decorativi tessili che nascondono forme genitali.

This interview was published in Kulturelemente Magazine - December 2023.

Pocket Pursey, work in progress, Lottozero, 2023.

 

Pocket Pursey, cotton velvet, jacquard fabrics, 2023. © Uroš Topić